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Un tè rosso chiamato Karkadè, un aiuto per chi soffre di ipertensione

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karkade

Il karkadè è un infuso preparato con i fiori di ibisco. Talvolta viene chiamato anche tè rosso, ma non va confuso con il rooibos, che è ottenuto dall’infusione delle foglie dell’omonima pianta, appartenente alla famiglia delle leguminose.

Il karkadè è considerato utile come antisettico delle vie urinarie. E’ un alleato della circolazione e aiuta a proteggere i vasi sanguigni. Contribuisce all’eliminazione delle scorie del metabolismo. Stimola l’attività dei reni e regola gli organi deputati alla digestione. Le proprietà lassative del karkadè vengono associate alla presenza di mucillagini che aiutano l’espulsione delle sostanze indesiderate dall’intestino.

Ma non è tutto: il karkadè è un rimedio ideale per chi soffre di ipertensione; grazie ai polifenoli che contiene, da un lato stimola la diuresi e favorisce l’eliminazione di tossine e sostanze in accumulo, dall’altro fluidifica il sangue, garantendo un migliore funzionamento dell’intero sistema cardiocircolatorio.

Un recente studio della Tuft University di Boston afferma che bevendo regolarmente tre tazze al giorno di karkadè per sei settimane, si riduce la pressione sistolica media del 7,2%. In particolare, nei soggetti con alti valori di ipertensione, la riduzione è arrivata al 13,2%.

Per finire l’infuso di karkadè ha proprietà digestive. Facilita la digestione e aiuta l’organismo ad eliminare le tossine. La sua assunzione viene consigliata in caso di stipsi. Bere una tazza di karkadè dopo i pasti può rendere più agevoli le capacità digestive del nostro organismo.


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